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Il 'genio' italiano sopravvivrà alla crisi

Costume e società, Economia
Il 'genio' italiano sopravvivrà alla crisi
(Teleborsa) - Italiani in crisi nera, sempre più disoccupati, allo stremo e arrabbiati nei confronti della politica, ma pur sempre in grado di sopravvivere con il rafforzamento delle reti solidali e attraverso escamotage scaccia-guai.
E' questo il quadro emerso nell'ultimo Rapporto Censis presentato oggi.

Due sono gli effetti più negativi della crisi: il peggioramento del settore occupazionale e il drastico calo dei consumi.
Sul primo punto, il Censis spiega che tra il primo semestre 2011 e primo semestre 2012 il numero delle persone in cerca di lavoro è aumentato di oltre 700 mila unità a 2,75 milioni. A pagare il tributo maggiore sono i giovani che hanno visto andare in fumo 240 mila posti a loro destinati.

Il crollo dei consumi è causato invece dalle tre "r", come le definisce l'Istituto di ricerca: "risparmio, rinuncio, rinvio". Parole che si commentano da sole e che illustrano una realtà dalla quale poche famiglie stanno sfuggendo.
"Nel secondo trimestre la spesa delle famiglie è scesa poco meno del 4% in termini tendenziali mentre nel 2012 i consumi reali pro-capite, pari a poco più di 15.700 euro, sono tornati ai livelli del 1997. In "drastica riduzione" anche la propensione al risparmio, scivolata dal 12% del 2008 all'attuale 8%.

Ma non c'è rassegnazione per questa congiuntura avversa, anzi. Molti italiani hanno rafforzato la cooperazione (le imprese cooperative sono cresciute del 14% negli ultimi 10 anni) e trovato mezzi per risparmiare, per esempio lasciando l'auto in garage a vantaggio della bicicletta, coltivando un orto o vendendo i gioielli di famiglia.

Anche le scuole, in mancanza di fondi, si stanno reinventando, puntando soprattutto all'esternalizzazione con scambi culturali e soggiorni all'estero degli studenti.

Il Censis indica dunque "segnali di reazione degli italiani", spiegando che questa crisi ha causato vari "processi di riposizionamento nel sociale e nell'economia" non sempre negativi, anzi.

Infine c'è il senso di "rabbia", soprattutto nei confronti della politica indicata come principale causa di questo sfacelo.
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