(Teleborsa) - Si profilano giorni da incubo per l'Italia dopo che il Premier Monti ha annunciato di voler presentare le dimissioni irrevocabili a seguito del venir meno della fiducia del Pdl.
Come ampiamente previsto, le vendite si sono subito abbattute massicce sia sull'azionario che sui titoli di Stato tricolore e non v'è organo di stampa internazionale che non abbia espresso le proprie preoccupazioni per il futuro dell'Italia.
Standard & Poor's ha messo subito le mani avanti, spiegando che l'incertezza politica e la recessione economica mettono a rischio il rating del Paese. In particolare, l'agenzia USA teme che la prossima coalizione di Governo non rispetterà le riforme economiche e strutturali avviate dall'Esecutivo Monti, peggiorando così un quadro congiunturale già molto negativo.
I più ottimisti sostengono che i mercati hanno già abbondantemente scontato le incertezze politiche italiane e che lo spread tra il BTP e il Bund, indiscutibile termometro del panico degli investitori, non si riporterà sui livelli che avevano provocato l'uscita di scena di Berlusconi e la conseguente formazione del Governo tecnico.
E comunque a coprire le spalle a Roma c'è sempre Mario Draghi con l'ombrello anti-spread messo a punto dopo l'estate.
Per ora, comunque, sfiducia e timore stanno dominando incontrastati sia Piazza Affari che il differenziale di rendimento con il benchmark tedesco.