(Teleborsa) - Nessuno può paragonarsi al centrosinistra, né il Pdl, che viaggia a distanze siderali, né Ingroia, né Monti. E' questo il succo del messaggio trasmesso ieri sera da Pier Luigi Bersani.
Ospite di SkyTg24, il leader del Pd, prendendo come spunto le liti interne sul caso Cosentino, ha ricordato che solo il suo partito è stato rigidissimo nella selezione dei candidati, escludendo anche quelli che avevano "un semplice avviso di garanzia", e che con le primarie "è stato sconfitto il porcellum".
Berlusconi, ha poi affermato, "è un mago in grado di riproporsi con grande forza, un capitano che ha portato la nave sugli scogli". "Dal '93-94 ha detto che fa tutto schifo e che lui risolveva da solo con un messaggio accattivante e demagogico con il piffero ma questo ci ha portato un sacco di guai", ha poi incalzato.
Ma ce n'è anche per Ingroia e il Professore. Del primo dice che spiana la strada alla destra. "Che sinistra è quella che rischia di far vincere la destra? Questo è il punto: tutti i voti sono utili, è questione di gusti, e tutti sono elettori rispettabili. Ma se si cerca di battere la destra c'è solo quello di centrosinistra e per noi", spiega.
Ingroia taglia i rapporti? Bersani fa spallucce: "non credo il suo movimento riesca a raggiungere il quorum al Senato che è dell'8%", dice.
Quanto a Mario Monti, oltre a qualche critica sulla scelta di Albertini in Lombardia ("come è possibile che uno che si definisce Scelta Civica non appoggi la più civica delle scelte ossia Ambrosoli e invece appoggia Albertini?", si domanda Bersani), il segretario del Pd spiega che nel suo elettorato "sulla vicenda Monti c'è un po' di ammaccatura, e credo che al di là della presenza di Ingroia, è più l'ammaccatura verso Monti".
In effetti, i sondaggi dicono che gli elettori del Pd preferirebbero più un'alleanza con l'ex magistrato che con l'ex Premier.