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Stati Uniti al test dei tagli al budget. Ultima chance per Obama

Economia
Stati Uniti al test dei tagli al budget. Ultima chance per Obama
(Teleborsa) - E' arrivata anche l'ultima scadenza per trovare, negli Stati Uniti, un accordo su un piano di tagli alla spesa pubblica, che consenta di frenare la corsa del debito. Le trattative sono serratissime fra Democratici e Repubblicani e l'ultimo incontro fra il Presidente Barack Obama ed i leader dei due schieramenti sembra che abbia lasciato soddisfatti i partecipanti, convinti di trovare un compromesso entro la deadline del 1° marzo.

Cosa accadrà venerdì prossimo? In caso di mancato accordo su un piano di spending review, scatterà un pool di tagli automatici alla spesa per un valore di circa 85 miliardi di dollari, che dovrebbe prevedere un taglio del 9% delle spese discrezionali e del 13% delle spese per la Difesa.

Questa misura, che stavolta a Washington non viene chiamata "fiscal cliff", ma "sequester", avrà ripercussioni negative importanti sull'economia statunitense. Il Congressional Budget Office prevede che questo piano di tagli automatici abbia un impatto negativo sul PIL pari allo 0,6% e e costare ben 750 mila posti di lavoro nel 2013.

Secondo gli economisti l'impatto potrebbe essere anche più forte nel secondo trimestre dell'anno, pari all'1-1,5%, con una forte perdita di posti di lavoro. Lo conferma anche la contrazione del PIL del quarto trimestre (-0,1%), che è stata appunto imputata al taglio della spesa effettuato da molte Amministrazioni pubbliche, che si stavano già preparando alla scadenza del 31 dicembre scorso, quella del cosiddetto "fiscal cliff".

Naturalmente, l'austerity coinvolgerebbe i settori pubblici più diversi, dalla difesa, alla salute (il servizio NHS), all'agenzia per l'ambiente EPA, al centro di rilevazione meteorologica (NOAA). I tagli non lascerebbero indenne neanche la ricerca, con ripercussioni non solo di breve periodo, ma anche di lungo periodo.

L'accordo fra democratici e Repubblicani, al di là delle dichiarazioni a caldo, appare ancora una chimera, data la diversità di vedute su come, quanto e dove tagliare. Tanto più che il Presidente Obama, appena rieletto, sta portando avanti la sua linea guida: più tasse ai ricchi e meno tagli alla spesa. Dal lato opposto i Repubblicani, che vorrebbero ridurre i capitoli di spesa più cospicui, a partire da quello sanitario, aggravato dalla riforma di Obama.
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