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L'UE spinge per il decreto sblocca debiti della PA

Economia, Politica
L'UE spinge per il decreto sblocca debiti della PA
(Teleborsa) - Il dibattito sul decreto per sbloccare 40 miliardi per pagare i crediti che le imprese vantano nei confronti della Pubblica amministrazione è più che mai aperto. Dopo i rinvii del Consiglio dei Ministri sull'argomento, c'è chi assicura che il provvedimento sarà varato nel fine settimana. Il CdM, infatti, sembra pronto a riunirsi domani. Il "placet" al decreto è arrivato anche dal Governatore della BCE, Mario Draghi che, ieri ha sottolineato (in maniera non esplicita all'Italia) che tra gli strumenti di stimolo più forti che i Governi possano mettere in atto è la restituzione degli arretrati che in alcuni casi valgono diversi punti di PIL.

Il riferimento di Draghi è sembrato abbastanza chiaro a tutti per un decreto che ancora non nato fa così tanto parlare e discutere.

In molti in questi giorni hanno affrontato la questione, dal vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani che ritiene che i debiti della PA "si possono pagare tutti nel giro di due anni" dal numero uno del Rete Imprese Italia Carlo Sangalli che auspica di chiudere la questione al più presto, mentre il leader di Confindustria, Squinzi è dell'opinione che si debba tornare "sopra e ci si debba lavorare con calma piuttosto che avere un pateracchio".


Oggi a tornare sulla questione, Piercarlo Padoan, capo economista dell'OCSE che spiega:"l'uso del deficit per restituire soldi arretrati dalla pubblica amministrazione alle imprese è molto importante perché è uno stimolo diretto all'attività economica e perché evita che tantissime imprese sane escano dal mercato per problemi di liquidità".

Ospite della trasmissione radiofonica della Rai "L' Economia Prima di Tutto", Padoan ha risposto anche chi ha solleva dei dubbi sul fatto che con lo sblocco dei 40 mld l'Italia non riesca a rispettare i target di deficit sul PIL al 3%, richiesti dall'Europa "bisogna continuare ad avere un sentiero di aggiustamento dei conti pubblici, che ovviamente deve tener conto anche di queste risorse per la restituzione dei debiti alle imprese".
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