(Teleborsa) - "Dobbiamo guardare tutti, come io ho cercato di fare in queste ore, alla situazione difficile del Paese, ai problemi dell'Italia e degli italiani, all'immagine e al ruolo internazionale del nostro Paese".
E' tutto in queste poche parole il motivo che ha spinto Giorgio Napolitano ad accettare un secondo mandato al Colle.
Lui che aveva espresso più volte la volontà di salutare il Quirinale per fare il nonno, stanco dei suoi 87 anni e delle ultime, travagliate vicende del Paese.
Invece il Parlamento ha deciso per un bis, prima volta nella storia della Repubblica tricolore.
"Potete immaginare come io abbia accolto, con animo grato, la fiducia espressa liberamente sul mio nome dalla grande maggioranza degli appartenenti dei componenti l'Assemblea dei Parlamentari e dei delegati regionali. E come abbia egualmente accolto la fiducia con cui tanti cittadini hanno ansiosamente atteso una positiva conclusione della prova cruciale e difficile dell'elezione del Presidente della Repubblica", ha dichiarato dopo che i Presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, gli hanno comunicato l'esito dell'elezione.
Come sarà questo storico secondo mandato? La risposta arriverà
oggi pomeriggio alle 17.00 quando, in occasione del giuramento dinanzi alle Camere in seduta comune, Napolitano avrà modo di dire quali sono i termini entro i quali ha ritenuto "di potere accogliere in assoluta limpidezza" l'appello rivoltogli ad assumere ancora l'incarico di Presidente.
"E preciserò come intenda attenermi rigorosamente all'esercizio delle mie funzioni istituzionali. Auspico fortemente che tutti sapranno nelle prossime settimane, a partire dai prossimi giorni, onorare i loro doveri concorrendo al rafforzamento delle istituzioni repubblicane", ha spiegato.
L'unica certezza è che avvierà "immediatamente" il nuovo mandato, come comunicato a caldo dopo la rielezione.
E non si parli di "inciuci" o "golpettini": il Capo dello Stato ha ricevuto il sostegno di Pd, Pdl, Lega e Scelta Civica. Cosa che, in questo tempi di ingovernabilità, non è da poco.