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Egitto, Morsi non si fa da parte. Oggi scade l'ultimatum dell'esercito

Egitto, Morsi non si fa da parte. Oggi scade l'ultimatum dell'esercito
(Teleborsa) - Si conferma ad alta tensione la situazione in Egitto, assediato da manifestanti che chiedono le dimissioni del Presidente Mohamed Morsi.

Quella che era iniziata come una pacifica invasione di piazza al grido di "Morsi vattene" si sta trasformando infatti in una vera e propria guerra civile.

Da una parte l'oceanica folla contraria al Presidente, appoggiata dall'esercito che, su Facebook, si dice pronto a morire per la causa, a sciogliere il Parlamento e a sospendere la Costituzione. Dall'altra, i sostenitori dell'attuale leadership, appoggiati dal partito di maggioranza dei Fratelli Musulmani, che invece hanno lanciato un appello al martirio per fermare quello che definiscono un colpo di Stato a tutti gli effetti.

Dati questi schieramenti, era dunque inevitabile un'escalation di violenza. Questa notte la zona attorno all'Università del Cairo è diventata terreno di scontri con un bilancio stimato di 16 morti e 200 feriti.

E mentre a Piazza Tahir saliva la fiducia per un imminente addio di Morsi, improvvisamente dalla tv pubblica è apparso proprio lui, il Capo dello Stato, per dire: "Sono il primo leader dell'Egitto eletto democraticamente e solo la legittimazione costituzionale garantisce che non ci sarà guerra civile. Proteggerò la legittimità al prezzo della mia stessa vita".

Qualche ora prima, aveva respinto con forza l'ultimatum di 48 ore lanciato dall'esercito affinché le forze politiche ascoltino le richieste del popolo e raggiungano un consenso. Secondo il leader egiziano, questa richiesta rischia di creare confusione e minacciare il piano di riconciliazione nazionale, in quanto potrebbe essere letto come un invito al Governo a farsi da parte.

L'ultimatum scade oggi pomeriggio e la speranza è che il termine dell'aut aut non sia latore di ulteriori tensioni.

Morsi sembra comunque sempre più isolato: ieri il Premier Hisham Qandil ha rimesso il proprio mandato nelle sue mani. Qualche ora prima, si erano dimessi i ministri del Turismo, dei Rapporti con il Parlamento, delle Telecomunicazioni, dell'Ambiente e delle Risorse Idriche, e il titolare degli Esteri Kamel Amr, tutti schierati ora con i manifestanti.

Intanto l'esercito, che al momento sembra l'unica vera forza del Paese in grado di cambiare le carte in tavola, fa sapere di avere già una roadmap della transizione qualora Morsi ignori l'ultimatum. Tale bozza prevede la sospensione della Costituzione e lo scioglimento del Parlamento controllato dai partiti islamisti, in particolare dai Fratelli Musulmani.
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