(Teleborsa) - La tensione politica si allenta grazie alla decisione del Pd di salvare Alfano.
Domani il Partito democratico non voterà la sfiducia al ministro dell'Interno, Angelino Alfano, presentata dal Movimento 5 Stelle e da SEL in merito al caso Ablyazov. Questa la decisione presa oggi pomeriggio dal partito durante l'assemblea.
Il segretario Guglielmo Epifani ha però ribadito la necessità di fare chiarezza sulla vicenda, affidando al governo l'approfondimento. "Si voterà no alla sfiducia ad Alfano", ha detto Epifani, aggiungendo che "si ritiene che i molti dubbi e le nebbie che sul caso Shalabayeva hanno dimostrato di esserci vadano risolti perché è una vicenda grave, che non sarebbe successa in nessuna altra parte del mondo".
Il Pd però resta spaccato sulla mozione di sfiducia. Sembra infatti che i renziani si siano astenuti dalla votazione formulando una nuova proposta, quella di non votare la mozione di sfiducia di SEL e M5S ma di presentarne una propria.
Dietro al duro scontro all'interno del PD però sembra nascondersi qualcos'altro: la leadership del partito alle prossime elezioni.
Intanto Napolitano ribadisce che bisogna "proseguire nella realizzazione degli impegni del governo Letta", perché "il clima di fiducia verso l'Italia può variare positivamente in presenza di una valida azione di governo e di un concreto processo di riforme, ma potrebbe peggiorare anche bruscamente dinanzi a una nuova destabilizzazione del quadro politico italiano".
Se viene messa "a repentaglio la continuità di questo governo - ha detto Napolitano - i contraccolpi a nostro danno, nelle relazioni internazionali e nei mercati finanziari, si vedrebbero subito e potrebbero risultare irrecuperabili".