(Teleborsa) - L'Ilva rimane tra le priorità di questo governo alla luce della bufera che ha investito lo stabilimento siderurgico più grande d'Europa dopo che i vertici del gruppo Riva Acciaio, nei giorni scorsi, hanno deciso per la messa in libertà di circa 1.400 addetti. L'annuncio choc è arrivato in risposta al sequestro di beni e conti correnti messo in atto dalla Guardia di finanza nell'ambito dell'inchiesta tarantina per disastro ambientale. "Un atto dovuto", come precisato dalla società che comunque ieri ha aperto la porta alla strada del dialogo dopo quanto discusso lunedì scorso presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
Oggi a ritornare sulla questione Ilva è proprio Flavio Zanonato, numero uno del dicastero dello Sviluppo Economico, che nel corso dell'audizione in commissione attività produttive di Camera e Senato parlando dello stop della produzione degli stabilimenti Riva Acciaio ha spiegato che "il governo sta studiando l'ipotesi di un commissario nominato dal giudice per gestire l'attività" degli stabilimenti siderurgici che fanno capo al gruppo Riva.
"Il problema che stiamo affrontando è come si fa a consentire il sequestro senza bloccare l'attività produttiva", ha spiegato Zanonato, aggiungendo come, allo stato attuale, si stia ipotizzando una soluzione normativa.