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Telecom, Bernabè lascia. Il governo mette i sigilli alla rete

Economia
Telecom, Bernabè lascia. Il governo mette i sigilli alla rete
(Teleborsa) - In casa Telecom è finita l'era Bernabè. Ieri il presidente, entrato in azienda nel 2007, ha rassegnato le dimissioni alla luce delle difficoltà incontrate per la ricapitalizzazione, mettendosi in tasca 6,6 milioni di euro. In particolare al manager sono stati accordati 2,9 milioni di euro per un accordo di non concorrenza di durata pari a 12 mesi.

Il CdA ha sin da subito avviato il processo volto all'individuazione del nuovo Presidente, con Massimo Sarmi, attuale amministratore delegato di Poste Italiane, in pole.

Nel frattempo le deleghe e le attribuzioni organizzative già assegnate al Dottor Bernabè sono state provvisoriamente attribuite all'Amministratore Delegato, Marco Patuano, mentre la presidenza dell'organo collegiale e la rappresentanza legale di Telecom Italia restano in capo al Vice Presidente, in via di supplenza.

Intanto Angelo Provasoli, presidente di Rcs, è entrato nel CdA di Telecom Italia in sostituzione di Elio Catania.

Nel frattempo il governo ha lavorato per difendere l'italianità delle rete, ritenendolo un asset di rilevanza strategica per il sistema di difesa e di sicurezza nazionale.
Scendendo nel dettaglio è stato modificato il decreto Golden Share, in vigore dallo scorso febbraio, per includere l'infrastruttura in attesa che si vari un provvedimento antiscalata per il settore delle tlc, dei trasporti e dell'energia.
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