(Teleborsa) - Che il governo stia lavorando ad una revisione delle aliquote IVA non è un mistero, visto che il Premier Letta lo ha più volte ribadito.
Le ipotesi in circolazione, come ricorda Confcommercio, sono tante. Secondo quella al momento più accreditata,
le attuali tre aliquote (4, 10 e 22%) potrebbero diventare quattro.
La "quarta IVA" potrebbe essere fissata al 7-8% e vi si dovrebbero far confluire alcuni beni ora al 4% ed altri attualmente al 10%. Secondo alcuni rumors, tuttavia,
potrebbe anche non essere un'aliquota aggiuntiva in quanto andrebbe a sostituire l'attuale aliquota al 10%. In tal caso, evidentemente, alcuni beni "salterebbero" da un'aliquota all'altra.
Non nasconde le proprie preoccupazioni in numero uno di Confcommercio, Carlo Sangalli. In una lettera inviata al Presidente del Consiglio, Enrico Letta, e al Ministro dell'Economia e delle Finanze, Fabrizio Saccomanni, Sangalli si augura che l'ipotesi dell'introduzione di una quarta aliquota sia "infondata" anche perché, diversamente, oltre and andare in direzione opposta rispetto a quanto chiesto della Confederazione, disattenderebbe le indicazioni della Commissione Europea "nel senso di una omogeneizzazione e semplificazione della struttura delle aliquote". Non solo: "potrebbe comportare ulteriori inasprimenti del carico fiscale su famiglie e imprese, già stremate da una crisi senza precedenti", conclude Sangalli.
Grande allarmismo anche tra le associazioni dei consumatori. Nel caso in cui l'aliquota agevolata passasse dal 4 al 7%, le ricadute dirette a carico di un nucleo familiare di 3 persone sarebbero di +81 euro annui, fanno sapere Federconsumatori e Adusbef in una nota congiunta.