(Teleborsa) - L'Italia sta mettendo a disposizione una vasta serie di mezzi tecnologicamente avanzati per pattugliare il Mediterraneo ed evitare che il fenomeno dell'immigrazione clandestina si trasformi nuovamente in tragedia di massa.
La strage di Lampedusa del 3 ottobre scorso, che ha visto la morte di oltre 350 naufraghi, ha smosso gli animi e questa volta non solo quelli. Ieri il governo italiano ha dato il via all'operazione Mare Nostrum, che secondo il ministro della difesa, Mario Mauro, "sarà un'operazione militare ed umanitaria e prevede il rafforzamento del dispositivo di sorveglianza e soccorso in alto mare per incrementare il livello sicurezza delle vite umane".
Oltre a 4 navi della Marina Militare, due pattugliatori e due fregate, sono stati spiegati elicotteri a lungo raggio con dispositivi ottici ad infrarossi, una nave anfibia e persino droni, ossia aerei senza pilota, il tutto affinché il "Mediterraneo non sia un mare di morte". Così ha detto il premier Letta al termine del vertice di ieri a Palazzo Chigi.
Abbiamo tre livelli per affrontare i flussi migratori, ha spiegato Mauro: "quello estero di cooperazione internazionale tendente a fare di tutto perché i migranti non partano; un livello relativo al controllo della frontiera, che è europea non italiana; terzo livello, l'accoglienza e il dispiegarsi del dispositivo nazionale".
E i costi? A spiegarci la copertura finanziaria è stato il ministro dell'interno, Angelino Alfano. "Ci sono i bilanci dei rispettivi ministeri che servono a coprire anche questa operazione: non siamo in presenza di una legge per cui serve una nuova copertura", ha detto il ministro ricordando che "quando si calcolano i costi bisogna capire quali sarebbero i costi in assenza di questa missione".