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Debito USA, c'è l'intesa al Senato per evitare lo shutdown

Economia
Debito USA, c'è l'intesa al Senato per evitare lo shutdown
(Teleborsa) - Raggiunto al Senato l'accordo su shutdown e debito. A renderlo noto è la CNN secondo cui è stata raggiunta l'intesa per scongiurare lo shutdown (la serrata delle spese federali che sta producendo impatti negativi sull'economia, non ancora quantificabili in termini di perdita di PIL) e l'aumento del tetto del debito.

Prima voterà la Camera, poi toccherà al Senato.

Poco fa una fonte del Parlamento aveva fatto sapere che era vicino l'accordo bipartisan al Senato per elevare il tetto al debito federale e riaprire gli uffici chiusi da 16 giorni a causa dello shutdown.

La stessa fonte aveva inoltre precisato che al momento la Camera non ha ancora deciso se far passare o meno la proposta che consiste, in estrema sintesi, nell'aumento del limite di indebitamento fino al 7 febbraio e nella riapertura dei servizi federali fino al 15 gennaio.

Il testo è stato negoziato dal leader della maggioranza al Senato, il democratico Harry Reid, e dal leder della minoranza al Senato, il repubblicano Mitch McConnell.

L'ennesima battuta d'arresto risale a ieri, quando la proposta presentata dai Repubblicani alla Camera era stata rigettata dal Presidente Barack Obama, in quanto ritenuta un "tentativo inutile", messo in campo da un partito che resta "ostaggio della frangia estremista del Tea Party".

Non poteva essere altrimenti, dato che i Repubblicani non avrebbero mai accettato senza modifiche l'accordo bipartisan proposto dai Democratici, né lasciato cadere quello che viene considerato il loro cavallo di battaglia, l'opposizione all'ObamaCare. Proprio quest'ultimo resta il pomo della discordia, dato che la proposta avanzata alla Casa Bianca prevedeva un rinvio del finanziamento della riforma sanitaria del Presidente e l'esclusione dell'assistenza per il Presidente, il suo vice e per tutti i membri del Congresso.

Il tempo stringe, perché domani il Tesoro USA non sarà più in grado di onorare i propri debiti.

Intanto, l'agenzia Fitch ha messo sotto osservazione il rating degli Stati Uniti, temporaneamente confermando la prestigiosa "tripla A". A rischio c'è anche il ruolo del dollaro come valuta di riserva a livello internazionale.
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