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Alitalia, resta in campo solo Ryanair. No anche da Aeroflot e FS

Economia
Alitalia, resta in campo solo Ryanair. No anche da Aeroflot e FS
(Teleborsa) - Molte porte si chiudono per Alitalia e qualcuna, forse meno gradita, si apre. Quel che è certo è che la compagnia di bandiera si trova nel bel mezzo di una forte turbolenza economico-finanziaria, che richiede scelte strategiche e definitive.

L'ennesimo no della compagnia tedesca Aeroflot e delle Ferrovie dello Stato sono state accompagnate dalle avances degli irlandesi di Ryanair, attratti dalle possibilità di rilancio e, forse, anche da un prezzo potenzialmente d'occasione.

Il direttore finanziario di Aeroflot, Shamil Kurmashov, stamattina ha ribadito al Wall Street Journal che il vettore aereo russo non entrerà nel capitale della compagnia aerea italiana in difficoltà. "Non prevediamo di partecipare all'aumento di capitale di Alitalia", ha specificato, rinnovando il disinteresse palesato lo scorso mese di novembre.

Delusione anche per la missione dei dirigenti Alitalia ad Abu Dhabi, volati in Medio Oriente per convincere Ethiad ad investire nel vettore aereo italiano. Ma sia i russi che gli arabi sono partner di Air France in Skyteam.

Un no sbrigativo è arrivato anche dal numero uno delle Ferrovie, Mauro Moretti che, pur riconoscendo che la compagnia è un asset strategico del Paese, ha ribadito "al momento non abbiamo nessun interesse", aggiungendo che le FS stanno siglando più accordi con operatori aerei per garantire all'Italia il maggior traffico possibile.

In campo resta, dunque, solo Ryanair, che conferma un interesse per la compagnia tricolore, di cui ritiene ancora possibile un valido piano di ristrutturazione. "Venti anni fa anche British Airways era in un caos completo", ha affermato il numero uno della compagnia irlandese Michael O'Leary, sottolineando che anche per l'Alitalia "ristrutturare non è una strategia impossibile".

"Noi siamo più grandi. Siamo l'unica vera low cost europea e Alitalia potrebbe imparare qualcosa da una nostra reciproca cooperazione", ha affermato O'Leary, dando anche la sua personale lettura della crisi di Alitalia: troppe interferenze pubbliche, lavoratori restii ad accettare cambiamenti, troppe rotte a breve-medio raggio ed in perdita, troppi scioperi.

La ricapitalizzazione? Per Ryanair è solo una soluzione di breve, ma per risanare ci vule un piano di lungo periodo.
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