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Il miraggio dell'Unione Bancaria europea

Economia
Il miraggio dell'Unione Bancaria europea
(Teleborsa) - L’incontro svolto lo scorso venerdì a Berlino tra i ministri delle finanze di Francia, Germania, Italia e Spagna, a cui hanno partecipato il presidente dell'Eurogruppo Dijsselbloem, ed esponenti della Bce e della presidenza di turno dell’Unione, non ha portato risultati positivi.

A conclusione della riunione non è stata rilasciata nessuna dichiarazione, a parte il ribadire che l'incontro è servito alle parti per scambiarsi opinioni e a prendere atto di una serie di frizioni, sopratutto tra Germania e resto dell’UE, sul tema dell'Unione Bancaria Europea.

Tuttavia una prima bozza di accordo ci dovrebbe essere, perché il quotidiano tedesco Suddeutsche Zeitung puntualizza che sull'Unione Bancaria una sorta di preliminare intesa è stata raggiunta e riguarda la costituzione di un fondo di 55 miliardi che dovrà servire per il salvataggio delle banche in crisi. Una somma quindi non più di pertinenza degli Stati, ma degli istituti di credito, che dovranno accantonare nel tempo i denari per finanziare questo nuovo organismo europeo.

L'intesa raggiunta fa acqua, invece, sul fronte dei soggetti che dovrebbero far parte di questa super corazzata bancaria, aderente al fondo; potrebbe essere costituita dalle 130 primarie banche che fanno parte dell'attuale Unione Bancaria, oppure allargato alla totalità degli istituti che compongono il sistema creditizio, cioè oltre 6000 soggetti bancari.

La soluzione uscirà dalle prossime riunioni che si terranno prima della fine dell'anno, ma già il vertice Ecofin, previsto per questa sera a Bruxelles, vedrà una mediazione tra le diverse posizioni dei paesi dell'Unione.
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