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Tapering o no? Cos'é e quanto ci costerà

Economia
Tapering o no? Cos'é e quanto ci costerà
(Teleborsa) - La Federal Reserve, banca centrale americana, si prepara a ritirare gli stimoli all'economia, predisposti durante la Grande Crisi del 2011, classificata come la più grave dopo quella del 1929 e la più significativa dal dopoguerra ad oggi.

Sempre più spesso in questi giorni di sente parlare di "tapering", un termine che è stato coniato quasi involontariamente dal Presidente uscente della Fed, Ben Bernanke, quando parlò per la prima volta della necessità di chiudere i rubinetti della ricchezza affluita all'economia.

Taper in inglese vuol dire assottigliare e Bernanke, infatti, usò quel termine in occasione di una testimonianza dinanzi al Congresso, cui spiegò che la strategia di uscita dalle misure di emergenza avrebbe dovuto essere lenta e graduale ed assottigliare a poco a poco il quantitativo di denaro immesso nel sistema economico (quantitative easing).

L'attuale piano, detto QE3, ha un valore di 85 miliardi al mese e consiste nell'acquisto da parte della Fed di titoli di stato (Treasury) ed altre attività legate ai mutui ipotecari (asset backed securities) in portafoglio di banche commerciali, in cambio di moneta frusciante (i biglietti verdi recanti l'immagine di George Washington) da immettere nell'economia.

Il motivo del tapering, ovvero del programma di graduale ritiro degli aiuti monetari, risiede nell'ormai indiscussa ripresa dell'economia a stelle e strisce, che ha visto crescere il PIL del 3,6% nel terzo trimestre. I due parametri monitorati dalla Fed, però, riguardano il mercato del lavoro, che ha ricominciato a creare migliaia di posti ogni mese, e l'inflazione, la cui accelerazione potrebbe aumentare il ritmo con cui la banca centrale ritirerà la moneta immessa nel sistema.

Le conseguenze per il resto del mondo saranno pesanti, come ha confermato il crollo dei mercati a fine estate, quando il "tapering" sembrava già alle porte. Le ripercussioni saranno tanto più pesanti quanto più fragile è l'economia, quindi nel caso dell'Eurozona e dell'Italia lo choc sarà enorme.

Cosa significherà per l'economia e le tasche degli italiani? La stretta della Fed provocherà un aumento dei tassi di interesse dei titoli di stato e, dunque, del costo a cui uno Stato si finanzia. Una pessima notizia per lo Stato italiano che potrebbe veder crescere nuovamente i tassi sui BTP ed il temutissimo spread, pagando più interessi e venendo costretto, in cambio, a chiedere altri sacrifici ai cittadini.
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