(Teleborsa) - "Viviamo una fase vorticosa", così il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha iniziato la conferenza stampa di fine anno, dopo aver rimarcato l'importanza dell'informazione libera e pluralista. Il premier ha poi ricordato il brigadiere Giangrande, ferito gravemente il 28 aprile scorso in una sparatoria davanti a Palazzo Chigi per difendere le istituzioni, "che sono un valore".
Facendo un consuntivo di questi ultimi otto mesi, il presidente del Consiglio ha parlato di "fatica sociale evidente a tutti, alla quale dobbiamo dare risposta". "L'Italia ce la farà", ha assicurato Letta, specificando che "ci troviamo nelle condizioni di aver alle spalle la crisi e di avere davanti opportunità". "Sono convinto che l'anno prossimo commenteremo dati molto migliori", ha detto il presidente del Consiglio.
Letta ha parlato soprattutto di svolta generazionale: "un punto che consegna al futuro il nostro Paese". "L'Italia in un solo colpo ha recuperato trenta anni nel calendario" poiché trenta anni fa il nostro Paese era stato affidato ai 60enni e ai 70enni.
"Questa generazione non può fallire", ha spiegato Letta, perché è "un cambiamento che abbiamo chiesto e auspicato per molti anni, ed è arrivato grazie al coraggio di molti, in primis del presidente della Repubblica". "Se fallisse - ha aggiunto il premier - tutti gli auspici di questi anni ci farebbero capire che non sono andati nella giusta direzione. Oggi dobbiamo essere in grado di farcela. Questa generazione dovrà affrontare e risolvere problemi rimasti lì da 10, 20, 30 anni".
"Farò la mia parte fino in fondo perché questa svolta riesca", ha specificato il premier ricordando che non si tratta solo di una svolta individuale ma che "è uno sforzo che si declina con l'attenzione a rompere il circolo vizioso della disoccupazione giovanile e a far tornare i giovani che se ne sono andati".
"Io sono stato una parte di questa svolta", ha dichiarato poi in conclusione Letta prima di dare la parola ai giornalisti per le domande.