Facebook Pixel
Milano 17-mag
0 0,00%
Nasdaq 17-mag
18.546,23 -0,06%
Dow Jones 17-mag
40.003,59 +0,34%
Londra 17-mag
8.420,26 -0,22%
Francoforte 17-mag
18.704,42 -0,18%

Fiat, Marchionne promette: "ripartiranno tutti gli impianti italiani"

Economia
Fiat, Marchionne promette: "ripartiranno tutti gli impianti italiani"
(Teleborsa) - Ora che il "sogno" Chrysler si è realizzato, Fiat riparte su basi più forti, puntando sulla fascia medio alta e promettendo la riapertura di tutti gli impianti italiani.

Così, in estrema sintesi, si può condensare l'intervista concessa da Sergio Marchionne a Repubblica, la prima dall'annuncio della scorsa settimana relativo all'acquisizione del 100% dell'azienda di Auburn Hill.

Secondo l'Amministratore Delegato del Lingotto, l'operazione Chrysler è tutt'altro che dannosa per l'Italia, come paventato dai detrattori. Piuttosto permetterà a Fiat di raggiungere il top. "Se non crolla un'altra volta il mercato, col tempo rientreranno tutti i lavoratori in cassa integrazione", spiega.

Come? Uscendo dal mercato di massa "dove i clienti sono pochi e i concorrenti tanti" e puntando invece sulla fascia Premium che invece comporta prodotti di alta qualità, con concorrenza ridotta e margini più larghi. "Abbiamo marchi fantastici e per definizione Premium, come Maserati e Alfa. Perché non reinventarli?", si domanda, promettendo di far ripartire tutti gli impianti italiani. "A Mirafiori - Grugliasco si faranno le Maserati. A Melfi le 500 X e piccole Jeep. A Pomigliano le Panda. A Cassino il rilancio dell'Alfa. Mi impegno: saranno riattivati in pieno tutti gli impianti italiani", afferma.

Quanto agli aspetti più prettamente finanziari, Marchionne spiega che la sede verrà decisa anche in base alla scelta di Borsa - in questo caso si sceglierà quella dove c'è accesso più facile ai capitali - "ma avrà solo un valore simbolico". Non è mancato un "grazie" a Barack Obama. E' stato lui a concretizzare l'American Dream di Fiat. "La nostra fortuna è stata di poter trattare direttamente con la sua task force e non con i creditori di Chrysler come voleva la vecchia logica", spiega il manager.
Condividi
```