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Stipendi da fame e povertà. L'Italia paga il conto della crisi

Economia, Welfare
Stipendi da fame e povertà. L'Italia paga il conto della crisi
(Teleborsa) - Sbarcare il lunario oggi è divenuta un'impresa ardua per molte famiglie. Gli stipendi sono diventati assolutamente inadeguati a coprire le spese, determinando una situazione di povertà dei lavoratori italiani, che si classificano fra i peggio pagati in UE.

Lo studio europeo sull'occupazione ha rivelato che il 12% dei lavoratori non riesce a vivere con un solo stipendio. Solo la Romania e la Grecia fanno peggio con il 17-18%.

Da considerare che il peggioramento c'è stato a partire dal 2008, anno che ha segnato l'inizio della crisi finanziaria, che ha colpito in modo più marcato l'Italia che altri Paesi. Se infatti i lavoratori rumeni e greci erano già in condizioni di difficoltà nel 2008, l'Italia è il Paese che ha conosciuto il declino più elevato.

Non solo il nostro Paese, ma anche la Grecia, la Spagna, l'Irlanda, il Portogallo e Cipro hanno pagato il prezzo della crisi, praticamente tutti i Paesi che si sono trovati in difficoltà e costretti a dare il via a rigide misure di austerità, che hanno aumentato le tasse impoverendo le famiglie.

Conseguentemente, il numero di europei che sono in una situazione di povertà o a rischio esclusione sociale hanno conosciuto un'escalation di 7,4 milioni. Più di 50 milioni di persone sono sotto la soglia di povertà, piu' di 30 milioni non possono permettersi il necessario per una vita decente e più di 30 milioni di adulti, tra 19 e 59 anni, vivono in famiglie di senza lavoro. Praticamente, almeno un quarto della popolazione europea (125 milioni) è a rischio indigenza.
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