(Teleborsa) - Il sogno delle
"Smart Cities" (città intelligenti) si va concretizzando con uno stanziamento da parte del Ministero dell'Istruzione e della Ricerca (Miur). Sono stati messi sul piatto 305 milioni, da destinare alla ricerca applicata, che potrebbe portare alla nascita delle città intelligenti del futuro.
E' di ieri la
firma del decreto che garantirà agevolazioni economiche a circa
80 progetti, vincitori del bando "Smart Cities and Communities and Social Innovation". L'investimento complessivo, però, sarà di 350 milioni, con il contributo dei privati e delle università ed istituti di ricerca, una cifra inferiore ai 600 milioni inizialmente ipotizzati.
Di questi progetti, una trentina sono di
natura industriale, per la creazione vera e propria delle Smart Cities, mentre una quarantina sono progetti predisposti da giovani talenti (under '30) e relativi ad innovazioni in
ambito sociale.
I progetti industriali prevedono la partecipazione di circa quattrocento soggetti, buona parte imprenditori e PMI, ed un centinaio di soggetti pubblici, fra università, Istituzioni e organismi di ricerca. I progetti predisposti dai giovani per l'ambito sociale riguardano invece una serie di aree: sicurezza del territorio, invecchiamento della società, welfare ed inclusione sociale, gestione rifiuti, Trasporti, sanità, giustizia e scuola, cultura, domotica, smart grids, architettura sostenibile ecc. A questi progetti sono stati destinati 25 milioni.
Cosa sono le Smart Cities? In realtà si tratta di un concetto molto ampio, che include in un unico modello urbano tutta una serie di esigenze, dalla tutela dell'ambiente ed efficienza energetica alla sostenibilità economica. Il modello utopico di città intelligente ha il preciso obiettivo di migliorare la qualità della vita delle persone che vi abitano e creare nuovi servizi per i cittadini e per le Pubbliche Amministrazioni. La Smart City è un sistema organico in cui infrastrutture, servizi e tecnologia si uniscono per offrire un centro abitato a misura d'uomo.
In Italia già esistono delle realtà pilota a Genova e Bari, ma sono perlopiù limitate alla sostenibilità dei trasporti e all'efficienza energetica, messe a punto dall'
Enel e dall'
Eni.
Altri progetti riguardanti l'energia si sono ripromessi invece di coniugare efficienza ed occupazione, come quello che ha portato alla sigla di un protocollo d'intesa fra l'ENEA e la Cisl, mentre sono già divenute realtà le
scuole multimediali del futuro, grazie a sperimentazioni in ambito privato.
Un progetto di più ampio respiro, sino ad oggi, non era mai stato avviato, anche perché richiedeva uno sforzo più ampio che coinvolgesse privati ed istituzioni.