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Docenti idonei ma non possono insegnare. Domani scendono in piazza

Cultura
Docenti idonei ma non possono insegnare. Domani scendono in piazza
(Teleborsa) - Come si fa a vincere un concorso, superando i test preselettivi, le prove scritte, il colloquio finale, e poi non essere nemmeno inseriti nelle graduatorie di merito? È quello che si chiedono gli oltre 17mila partecipanti al concorso a cattedre, bandito dell'ex Ministro Francesco Profumo, che pur risultando idonei alla professione dell'insegnamento sono rimasti esclusi delle liste dei nominativi a scorrimento da cui il Miur (il Ministero dell'Istruzione) attinge per le immissioni in ruolo.

Nelle discipline senza più candidati continueranno così incredibilmente ad essere assunti i vincitori dei vecchi "concorsoni", che in molti casi svolgono ormai altri lavori e non sono più interessati all'insegnamento.

Domani questi docenti scendenranno in piazza per contestare questa scelta dell'amministrazione scolastica con una manifestazione nazionale che si terrà davanti al Ministero dell'Istruzione: dalle ore 11 e fino alle 17 ricorderanno ai tecnici di Viale Trastevere che "se si vuole veramente puntare sulla meritocrazia non si possono lasciare al loro destino migliaia di persone che hanno dimostrato, superando un pubblico concorso, di essere almeno presi in considerazione per l'insegnamento nella scuola pubblica italiana".

Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir fa bene il neo Ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, a valorizzare la formazione iniziale puntando sui tirocini formativi nell'ottica di un ringiovanimento del personale docente, ma allora "non si comprende perché non si cominci attraverso l'assunzione dei 17mila docenti idonei all'insegnamento vincitori di concorso". Come anche dei 13mila abilitati tramite tirocinio ordinario, ricorda Pacifico che si chiede "che senso abbia lasciare ai margini 30mila docenti meritevoli, le cui conoscenze e competenze sono state accertate da commissioni statali? È davvero illogico e irrazionale selezionarli e poi lasciarli a casa".

Anief fa sapere di condividere le ragioni della protesta di domani e attende con speranza "l'esito della sentenza del Consiglio di Stato che il prossimo 11 marzo si esprimerà proprio sulla loro sorte, dopo che alcuni Tar sulla linea imposta dal Miur, per la gestione dei vincitori dell'ultimo concorsone, hanno sollevato problemi di giurisdizione".
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