(Teleborsa) - La Banca d’Italia ha comunicato che il debito pubblico italiano contabilizzato per gennaio, ha stabilito un nuovo primato, attestandosi a quota 2089,5 miliardi di euro.
Ciò che preoccupa maggiormente i ragionieri dello Stato non è però questo valore in termini assoluti, ma l’eccessivo livello del rapporto tra il debito e il prodotto interno lordo, cioè il rapporto Debito/Pil che, segnando quota 132,6%, "sfonda" il record visto nel lontano 1990.
L’economia langue e la tanto auspicata ripresa è debolissima, come conferma l’agenzia di rating Fitch, che prevede valori di crescita pari allo 0,6% per quest’anno e dell’1% per il 2015. In coda, quindi, rispetto alle previsioni per l’area Euro che stimano una crescita dell’1.1% per il 2014 e dell’1,4% per il prossimo anno.
E’ il cane che si morde la coda, con gli investimenti che resteranno schiacciati senza velleità di rilancio e il tasso di disoccupazione che, secondo le previsioni più accreditate, toccherà quest’anno un nuovo picco.