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Il Decreto Lavoro fa ancora discutere

Politica
Il Decreto Lavoro fa ancora discutere
(Teleborsa) - E' bagarre alla Camera per il decreto lavoro con il braccio di ferro tra i vari schieramenti che continua.

Dalla parte dei consensi, il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan che rimane fermamente convinto che questo decreto creerà maggiore occupazione ma accanto al placet di Padoan molte sono le voci di dissenso.

A parte, il Nuovo Centro Destra (Ncd) e Scelta Civica che vorrebbero tornare al testo originario, anche Forza Italia rimane scettica.

Il consigliere politico di Berlusconi, Giovanni Toti, lancia il suo strale contro il partito di Renzi, dicendo: "Ancora una volta nel PD prevale un'impostazione ideologica. Era stato fatto un decreto che flessibilizzava il mondo del lavoro dopo i tanti danni fatti dalla legge Fornero, oggi si torna indietro, come spesso fa il PD: si limita la flessibilità e si peggiora il lavoro fatto" spiega Toti che sottolinea che "cambiare" il testo iniziale del decreto lavoro è stata una mossa "sbagliata".

Anche il presidente dei deputati di FI, Renato Brunetta ritiene che bisogna tornare all'impostazione iniziale del decreto legge.

"Non possiamo accettare che i dissidi interni alla traballante maggioranza di governo siano messi a tacere con l'apposizione della questione di fiducia. Chiediamo il ritorno all'impianto originale del decreto, che ci ha trovati favorevoli fin dall'inizio" spiega Brunetta che ritiene questa "l'unica strada per evitare l'ennesimo pasticcio del Governo Renzi".

Non si fa attendere la risposta del PD che fa sentire la sua voce attraverso il relatore del provvedimento,Dario Ginefra che con un pizzico di polemica dichiara:"mi auguro che le minacce di non voto della possibile fiducia al dl occupazione, pronunciate in queste ore da vari esponenti di Ncd, siano più finalizzate a strappare qualche titolo di giornale in vista delle prossime elezioni europee che non invece a ricattare il Partito di maggioranza relativa e il suo Leader. Se così non fosse saremmo al cospetto di una tacita mozione di sfiducia al Ministro Poletti".
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