(Teleborsa) - L'economia statunitense potrebbe accelerare nella seconda metà dell'anno, dopo il brusco rallentamento registrato nei primi mesi, causato anche dagli effetti dell'anomala ondata do gelo che ha investito gli Stati Uniti. A confermarlo è stato il Presidente della Fed di Atlanta
Dennis Lockhart, esprimendo però alcune perplessità sulla visibilità delle prospettive.
Secondo il collera
Charles Plosser, l'economia americana dovrebbe crescere in media del 3% quest'anno, ma Lockhart, parlando a Dubai, è parso molto più prudente ed ha dichiarato che "potrebbero volerci diversi mesi o anche trimestri" per capire se l'economia a stelle e strisce "è innegabilmente su un percorso di crescita più forte e sostenuta, attorno ad un tasso del 3%".
Lockart, quest'anno, non ha un posto nel comitato di politica monetaria (FOMC), ma i suoi pareri sono ritenuti generalmente piuttosto affidabili, perché molto vicino alla posizione centrale del comitato stesso.
Il banchiere ha anche citato, proprio come fatto dal Presidente della Fed Janet Yellen, i rischi connessi ad un potenziale conflitto in Ucraina fra Russia ed Occidente, che rischia di destabilizzare i mercati e l'economia mondiale.
Lockhart ha poi confermato che il "tapering" terminerà fra ottobre e dicembre di quest'anno, ma
i tassi di interesse resteranno prossimi allo zero sino a metà 2015.
Nel frattempo, la Fed ha predisposto altri strumenti per controllare in modo più stretto i tassi di breve termine, come le cosiddette
"reverse repo", operazioni che con le quali la banca centrale vende titoli (Tresury) alle banche, impegnandosi a riacquistarli dopo un certo tempo (solitamente 24 ore) ad un prezzo più alto (inclusi interessi). Queste operazioni - secondo Lockhart - consentono un controllo più stretto dei tassi e
potrebbero essere rese permanenti dalla Fed.