(Teleborsa) - L'attività economica in Giappone continua a deteriorarsi, anche a causa
dell'aumento dell'IVA approvato dal governo di Shinzo Abe, che ha abbattuto le vendite e deteriorato il quadro economico. Il PMI manifatturiero giapponese a maggio è rimasto sotto la soglia di espansione dei 50 punti, pur con un lieve aumento a 49,9 punti dai 49,4 del mese precedente.
A pesare sul settore industriale è stato il calo degli ordinativi, trainato dalle
minori vendite causate dall'aumento dell'imposta sui consumi. Se l'attività industriale continua a indebolirsi, non ne risente l'occupazione, che è migliorata per il decimo mese consecutivo.
Parallelamente, la
Cina sta riportando un progressivo recupero dell'attività economica. Il dato sul PMI manifatturiero, rilasciato dall'ufficio governativo, ha evidenziato un
rafforzamento del settore industriale, attestandosi a 50,8 punti dai 50,4 precedenti e risultando anche superiore ai 50,6 punti attesi.
Il miglioramento è frutto di una serie di politiche di stimolo messe a punto da Pechino; l'ultima è quella varata dall'ufficio di Gabinetto a favore delle imprese, che prevede una riduzione della tassazione sulle grandi multinazionali (corporations) ed un accesso al credito più facile per le piccole e medie imprese.