(Teleborsa) - Gli Stati membri dell'Unione Europea saranno liberi di
decidere se vietare, parzialmente o totalmente, l'uso di organismi geneticamente modificati, anche noti come
OGM, sul proprio territorio.
Lo hanno deciso i Ministri dell'Ambiente dei 28 Paesi UE al termine di un summit in materia e dopo molti anni di accesi dibattiti.
Resta ora da capire
quale posizione adotterà l'Italia anche se sembra abbastanza scontata. Il Ministro dell'Ambiente,
Gian Luca Galletti, prima di incontrare i suoi omologhi nel Lussemburgo aveva scritto su Twitter "a Lussemburgo per Consiglio Ambiente UE, ribadisco NO Italia a Ogm. Partita da vincere, come quelle di Brasil2014", salvo poi commentare, a summit terminato: "Su OGM in UE vince la linea italiana. Orgogliosi dell'accordo raggiunto. Libertà di scelta per gli Stati e l'Italia dice NO agli OGM".
A fine aprile, il TAR del Lazio aveva
respinto il ricorso contro il
decreto interministeriale che proibisce la semina di mais biotech MON810 modificato geneticamente.
Un anno prima il Ministero della salute aveva chiesto a Bruxelles di mettere
al bando gli stessi semi.
Un organismo si dice geneticamente modificato quando una parte del suo genoma (ossia l'intero patrimonio genetico di un organismo) è stato modificato attraverso tecniche di ingegneria genetica.