(Teleborsa) -
Nigel Farage torna a campeggiare sulle prime pagine della stampa inglese. Questa volta, però, non per il
trionfo alle elezioni europee in Gran Bretagna, ma per presunte
irregolarità nella gestione dei fondi ai partiti.
Sembra che nell'ultima decade il leader dell'UKIP abbia
omesso di notificare 205 mila sterline di donazioni da parte di un sostenitore privato,
John Longhurst, incluso l'affitto a titolo gratuito di un ufficio utilizzato come sede della delegazione europarlamentare dell'Ukip.
E questa è la prima mancanza grave, visto che il regolamento inglese prevede che i partiti dichiarino alla Commissione Elettorale qualsiasi donazione entro 30 giorni dal ricevimento della somma (o del beneficio, come nel caso dell'uso gratuito di un ufficio).
Sembra inoltre che Farage abbia
coperto le fantomatiche spese d'affitto del suddetto ufficio con rimborsi europei e dei contribuenti.
Il politico si difende spiegando di aver dichiarato al registro dell'Unione Europea l'uso gratuito della sede britannica e di aver impiegato i fondi UE ai partiti per spese legate all'immobile e a macchinari d'ufficio quali i PC.
L'
alleato del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo rischia, nel peggiore dei casi, un anno di prigione. Per una questione, quella dei rimborsi, da sempre
cavallo di battaglia dei grillini.