(Teleborsa) - Il Segretario di Stato americano,
John Kerry, dopo la visita in Iraq ha invitato i leader iracheni ad unirsi contro il gruppo separatista di Al Qaeda dell'
ISIL, dopo la notizia di
nuovi attacchi alle raffinerie del nord e il pericoloso avvicinamento al confine giordano.
Dopo quasi due settimane di lotta per il controllo della raffineria di Baiji, a nord di Baghdad,
l'esercito iracheno si è ritirato nelle retrovie, mentre arrivano notizie che anche le tribù sunnite della zona si sono unite ai falangisti armati dello "Stato islamico in Iraq e il Levante".
L'ISIL ha consolidato la sua presenza su una vasta parte dell'Iraq, secondo produttore di greggio dell'Operc, e sulle sue raffinerie,
culminata il 10 giugno scorso con la presa di Mosul, la più grande città del nord del paese.
La visita di Kerry a Baghdad, si è aggiunta alle
pressioni degli Stati Uniti sui leader iracheni, tra cui il premier sciita
Nouri al- Maliki, per formare un governo maggiormente rappresentativo delle minoranze sunnite che, deluse, sono state spinte a schierarsi con ISIL.
Kerry, dopo l'incontro con il primo ministro Maliki e altri politici dell'esecutivo iracheno, ha detto ai giornalisti che l'Iraq deve affrontare una "minaccia all'esistenza del paese" aggiungendo che "il sostegno degli Stati Uniti sarà intenso, sostenuto ed efficace, se i leader iracheni adotteranno le misure necessarie a trasformare il paese".