(Teleborsa) - Il ministro dell'Economia francese,
Arnaud Montebourg, domenica scorsa, ha fatto una dichiarazione a sorpresa. Il suo governo, presieduto dal socialista Hollande, si è detto favorevole per un acquisto del 20%, detenuto dal costruttore francese
Bouygues, di Alstom, gruppo industriale francese che opera in tre grandi settori: treni ed infrastrutture ferroviarie, centrali di produzione di energia e trasporto/distribuzione di energia.
Alstom è sotto i riflettori perché al centro di una battaglia tra
General Electric e
Siemens, per acquisirne il controllo. GE, in posizione di vantaggio per l’acquisizione, avrebbe guadagnato dall’operazione asset energetici di
Alstom pari a 17 miliardi di dollari.
La presa di posizione del ministro francese Montebourg ha spiazzato le
due multinazionali contendenti, anche perché poche ora prima, il CEO di GE,
Jeffrey Immelt, si era intrattenuto per 45 minuti nella residenza presidenziale francese, proprio per meglio definire i particolari dell’operazione, ma anche per sentirsi dire da Hollande che GE non si sarebbe aggiudicata gli asset energetici di Alstom.
Di fatto Montebourg è riuscito a mettere il suo marchio sulla procedura di acquisizione, abbracciando con soddisfazione questo ruolo di arbitro, prima sollecitando una controfferta da Siemens, dopo quella di 12,5 miliardi di dollari fatta da General Electric e poi
rinegoziare nuovamente un accordo finale con Immelt.