(Teleborsa) - I militanti sunniti dell'
Isil stanno consolidando la loro presa su una larga fascia di Iraq, minacciano l'integrità dello stato iracheno e stanno mettendo a rischio la tenuta del governo sciita del primo ministro
Maliki. Lo hanno riferito fonti dell'intelligence statunitensi.
La falange di al Qaeda, nota come "Stato Islamico in Iraq e il Levante", controlla per ora la parte
centro settentrionale del paese e,
dopo aver preso Musul, anche tutta una serie di
raffinerie petrolifere. Questa situazione rappresenta "una minaccia legittima a Baghdad", come riferisce il contrammiraglio della marina americana,
John Kirby, portavoce del Dipartimento della Difesa, dopo un briefing ai giornalisti tenutosi ieri al Pentagono.
"L'Isil sta uccidendo e torturando chi tenta di contrastarne l'azione, ma sta anche conquistando terreno", ha detto Kirby, "si stanno comportando come una forza ben organizzata."
La situazione sul terreno indica che questa è una sfida che il governo iracheno deve affrontare in modo energico, anche con
potenziali attacchi aerei statunitensi, con l'intento di sconfiggere poche migliaia di combattenti dell'Isil che però stanno facendo proseliti tra le tribù sunnite del Nord dell'Iraq, incrementando giorno dopo giorno le file dei combattenti. Fonti dell'intelligence statunitense informano anche sulla minaccia dell'Isil al controllo militare iracheno della grande base aerea di
Balad a nord ovest di Baghdad.