(Teleborsa) - L'annunciato
accordo fra Ethiad ed Alitalia, per l'ingresso nel capitale della compagnia di bandiera ed una partnership italo-araba, lascia molti
nodi irrisolti, primo fra tutti quello degli
esuberi, che dovranno essere gestiti dal governo per attutire l'impatto sui livelli occupazionali.
Fra l'altro, i sindacati non hanno mai dato il consenso al piano del vettore degli Emirati Arabi, di cui sono stati esaminati a più riprese i dettagli del piano assieme al governo, che
su questo aspetto resta irremovibile. Un secco no è stato ribadito ieri dai rappresentanti dei lavoratori, che premono per un sostegno da parte del governo, riguardo il futuro di quei 2250 lavoratori destinati ad andare a casa.
Il Ministro delle Infrastrutture
Maurizio Lupi, dicendosi convinto che gli aspetti più critici sono stati risolti ad eccezione degli esuberi, ha preannunciato un nuovo incontro con i sindacati per la prossima settimana, assieme al Ministro del welfare Giuliano Poletti.
Per quanto concerne gli altri aspetti, la strada è già tracciata ed ormai tutta in discesa, soprattutto riguardo il debito, dopo che le banche presenti nell'azionariato (Unicredit, Intesa e MPS), si sono dette pronte a sostenere il piano di rilanci Alitalia.
Il Ministro Lupi è tornato anche a ribadire l'importanza strategica dell'accordo con Etihad, non solo per la sopravvivenza della compagnia, ma per tutti il settore aereo, che necessita di un riposizionamento nella geografia mondiale. "Passo dopo passo - ha sottolineato - stiamo costruendo un grande progetto industriale che non riguarda solo Alitalia ma più in generale il sistema del trasporto aereo italiano".