(Teleborsa) - Come se fare il pieno non fosse già oneroso tra le tante fiammate del petrolio (ora ci si sono messe anche le
tensioni in Iraq, mentre la scorsa estate c'era la
crisi siriana) e l'enorme mole di
accise, in questi giorni il
prezzo delle benzine sta cominciando a lievitare vistosamente.
La prima ad operare il ritocco all'insù è stata
Eni, prontamente imitata da Tamoil e
Shell, fa sapere
Quotidiano Energia aggiungendo che ora le
medie nazionali "servite" della benzina e del diesel sono rispettivamente di 1,853 e 1,749 euro al litro (il Gpl a 0,755), mentre le
punte in alcune aree sono di 1,910 per la verde, 1,798 per il diesel e 0,767 per il Gpl.
Insomma, una vera e propria
raffica di rincari proprio alle porte di quella che gli americani chiamano
"driving season", ossia la "stagione della guida" in cui le persone, vuoi per un week end al riparto dalla calura cittadina, vuoi per le vacanze vere e proprie, si mettono in macchina e macinano chilometri.
Nulla di nuovo, comunque. Basta scorrere qualsiasi archivio di news sull'andamento dei prezzidi benzine Co. per rendersi conto che
il weekend estivo è da sempre sinonimo di aumenti, come rilevano le associazioni dei consumatori. "Di questo passo a fine agosto saremo ben oltre i 2 euro al litro!", afferma Federconsumatori, che parla di "ritocchi ingiustificati e tassazione eccessiva" chiedendo al Governo di intervenire per fermare l'ennesimo salasso a carico delle famiglie.