Facebook Pixel
Milano 26-apr
34.249,77 +0,91%
Nasdaq 26-apr
17.718,3 +1,65%
Dow Jones 26-apr
38.239,66 +0,40%
Londra 26-apr
8.139,83 +0,75%
Francoforte 26-apr
18.161,01 +1,36%

Italiani sempre più formiche: si risparmia per combattere la crisi

Economia
Italiani sempre più formiche: si risparmia per combattere la crisi
(Teleborsa) - Gli italiani si confermano formiche anche nel 2014, nonostante la parziale ripresa rispetto al 2012-2013, periodo che ha contrassegnato la fase più acuta della crisi.

A confermarlo è l'ultima Indagine sul Risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani, intitolata "Famiglie e imprenditori, ripresa in arrivo", un progetto del Centro Einaudi e di Intesa Sanpaolo, basato su interviste effettuate da Doxa ad oltre un migliaio di capifamiglia e correntisti bancari o postali.

Secondo il rapporto, gli italiani risparmiano di più e, avendo ritrovato il controllo del proprio budget, effettuano un'analisi più accurata delle spese. Un contributo è stato offerto anche dal bonus di 80 euro concesso da questo governo. Dal punto di vista finanziario, la banca resta l'interlocutore privilegiato per la consulenza

E sul fronte dei redditi? Nel 2007, prima dell'inizio della crisi finanziaria, il 62% degli intervistati dichiarava un reddito "sufficiente" o "più che sufficiente", ma la percentuale si era ridotta al 56% nel 2013, per risalire ora al 58%. Stessa dinamica per la percentuale di chi si attendeva un reddito adeguato per la pensione.

Scema il pessimismo circa gli effetti della crisi sul budget familiare per due ordini di motivi, - perché si sono già esauriti gli effetti della crisi sulla consistenza del reddito o perché la famiglia ha ripreso il controllo del budget - ma non si attendono ancora grandi miglioramenti per l'anno in corso. Un atteggiamento confermato anche dal basso grado di fiducia nei confronti delle istituzioni.

La crisi era stata anche caratterizzata da una crescita esponenziale del popolo dei risparmiatori, anche se non tutti avevano la coscienza del "perchè". Una delle ipotesi è che si sia trattato di un istinto naturale di tipo cautelativo, in risposta proprio all'aggravarsi della situazione economica generale e personale, mentre le preoccupazioni maggiori riguardavano il futuro dei figli. A confermarlo anche il fatto che i maggiori accantonamenti si sono tradotti in un'accresciuta preferenza per la liquidità.

La propensione al risparmio continua a salire, passando dal 10,4% del 2013 al 10,5% dichiarato nel 2014. Dati questi che, a dispetto dell'attuale prefereza per la liquidità, potrebbero costituire un'opportunità futura e che già stanno producendo effetti, dato che l'industria del risparmio gestito ha visto volare il patrimonio sui masismi di sempre .
Condividi
```