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BCE, se fallisce il piano di Draghi sarà deflazione

Economia
BCE, se fallisce il piano di Draghi sarà deflazione
(Teleborsa) - Il piano di Mario Draghi per porre fine alla carenza di crescita della zona euro rischia di mancare il bersaglio. Mentre il presidente della Banca Centrale Europea si sta dotando di un "bazooka" per incentivare la ripresa, coinvolgendo le banche con oltre mille miliardi di dollari da destinare all’erogazione di prestiti all’economia reale, gli analisti di Barclays e Commerzbank AG sollevano dubbi sui riflessi che questo piano avrà sulle sorti dell’economia europea.

In realtà, il provvedimento di Draghi, consente alle banche di prendere in prestito a buon mercato dalla BCE, anche senza aumentare l'offerta di credito. Draghi ha identificato nella mancanza di prestiti all’economia reale, l’ostacolo alla ripresa dell'area dell'euro e si è impegnato ad invertire una crisi che ha eroso oltre 600 miliardi di euro di prestiti alle imprese e alle famiglie dal 2009.

Il rischio è che se fallisse l’ultima strategia della BCE, si finirebbe dritti dritti in piena deflazione, con necessità di ricorrere a interventi più radicali, come il "quantitative easing", proprio quando gli Stati Uniti stanno invece delineando una "exit strategy", dalle misure di stimolo erogate dal 2008 in avanti.

L’ultimo piano di Mario Draghi si differenzia dalle sue misure precedenti, nel modo in cui cerca di spingere le banche a prestare più all’economia reale. Al contrario, i prestiti triennali emessi alla fine del 2011 e all'inizio del 2012 sono stati utilizzati in gran parte per comprare titoli di Stato a più alto rendimento.

La strategia attuale della BCE, prevede invece mirate operazioni di rifinanziamento a più lungo termine, che potranno offrire alle banche un totale iniziale di 400 miliardi di euro, da tenere fino al 2016 senza nessun vincolo e, su specifici nuovi obiettivi di prestito fissati dalla stessa BCE, tenere per ulteriori due anni, cioè fino al 2018. Lo scorso 3 Luglio, Draghi ha detto che il totale assorbimento potrebbe essere di 1 miliardo di euro. "Sono fiducioso sul successo dell’operazione", ha detto il banchiere, "ed anche se la struttura è un po’ complicata, le banche potrebbero considerarla anche molto attraente".

Comunque, per mantenere il finanziamento per l'intero periodo, le banche non sono tenute a espandere i loro portafogli prestiti. Sono invece tenute ad aumentare il credito erogato se vogliono prendere in prestito più denaro a partire dal prossimo anno, quando la BCE fornirà fino a 3 euro, per ogni euro, di nuovi prestiti netti.
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