(Teleborsa) - Cinque gol in mezz'ora, sette a fine match. Mai il Brasile aveva incassato tante reti nel glorioso palmares fatto di cinque Mondiali conquistati. E' vero che nelle partite precedenti i padroni di casa di questo
Mondiale Brasile 2014 non avevano mai convinto, ma nemmeno il pronostico più funesto avrebbe indovinato l'umiliante
verdetto: 7-1.
Così
la Germania è volata in finale scrivendo una triste pagina nella storia calcistica dei verdeoro che non perdevano una gara ufficiale in casa da 39 anni e non incassavano 6 gol dal lontano 1920 (per mano dell'Uruguay).
L'assenza della stella Neymar (per infortunio), e di Thiago Silva (per squalifica) non bastano a giustificare un simile risultato. C'è chi dà la colpa all'eccessiva pressione cui è stata sottoposta la
Seleção (chi vive in Brasile lo sa: lì il calcio è una religione), chi al fatto che la squadra non era solida.
Qualunque sia il motivo, va ricordato che la Germania non è un team qualunque, né un outsider giunto fortuitamente in semifinale.
Gli undici guidati da Loew sono da sempre stati indicati tra i favoriti. Nemmeno ieri sera hanno tradito le attese, dimostrandosi impeccabili a partire da
Klose, che dopo il gol di ieri è diventato il
miglior marcatore di sempre ai Mondiali.
Chiuse le luci sullo stadio Mineirao di Belo Horizonte, incassata la batosta, si guarda avanti. Stasera alle 22.00 (ora italiana) c'è la
seconda semifinale tra Olanda e Argentina. E anche qui i corsi e ricorsi storici non mancano: nel 1978, a Buenos Aires, le due squadre si affrontarono in finale. Allora vinsero gli albiceleste padroni di casa, mettendo fine al periodo d'oro degli Orange. Chissà se i tulipani cercheranno il riscatto...