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A Wall Street torna l'incubo bolla. Esploderà o no?

Economia
A Wall Street torna l'incubo bolla. Esploderà o no?
(Teleborsa) - Un mercato toro infonde sicurezza, si sa. Ma quanto l'azionario mette a segno due anni di guadagni ininterrotti, è fisiologico che tra gli addetti ai lavori si insinui il timore che prima o poi possa esplodere una bolla.

E' esattamente quello che si teme a Wall Street in questi giorni. Almeno secondo un sondaggio condotto da Bloomberg, secondo il quale il 47% dei 562 investitori interpellati crede che le equity a stelle e strisce si trovino su livelli "insostenibili". Il 14% di questi stima invece che la bolla si sia già formata.

I motivi a sostegno di questi timori non mancano: i titoli di alcuni settori, biotech e social media in testa, stanno trattando su livelli 500 volte superiori ai loro utili (è il caso dei biotecnologici), i mega deal stanno nuovamente animando la Corporate America e le vendite di obbligazioni hanno toccato livelli record. L'indice S&P-500 ha guadagnato il 30% rispetto al picco toccato nel 2007. Ancora: il valore delle azioni statunitensi è aumentato di 15 mila miliardi e l'S&P-500 ha guadagnato il 193% da quando è iniziata la fase "bull" (toro), nel marzo del 2009.

Bolla o no, gli intervistati sono divisi sulle tempistiche della fine di questo rally. Circa il 40% stima che nei prossimi 12 mesi Wall Street offrirà ancora le migliori opportunità di guadagno rispetto al resto del mondo.

La situazione è invece più grave se si parla di obbligazioni spazzatura e titoli del settore biotech, Internet e social media. Il 70% degli investitori intervistati afferma infatti che il rally dei suddetti junk-rated bond sia già in bolla o ad un passo da essa, l'80% vede prossimi al crollo biotech, web company e social media.

Come si è arrivati a quella che viene ormai definita una paranoia? I massicci stimoli monetari della Federal Reserve, la politica di tassi vicini allo zero, cinque anni di crescita dei profitti e un'economia in espansione, che hanno riempito di liquidità le casse di moltissime società, bastano a spiegare tutto ciò.

Qualche analista, più ottimisticamente, afferma che le attuali valutazioni non sono eccessive se comparate alla bolla delle dot-com degli anni '90.

Comunque le parole "ansia" e "paranoia" sono giunte anche alle orecchie della Chairwoman della Federal Reserve, Janet Yellen, che giusto qualche giorno fa ha affrontato il tema. Solo per un breve istante, però.
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