(Teleborsa) -
Ok al rinvio del voto finale sulle riforme costituzionali, anche note come Disegno di legge (ddl) Boschi a patto che le opposizioni ritirino gli emendamenti. Così il premier Matteo
Renzi apre a un rinvio condizionato mettendo i suoi paletti alla trattativa: "via gli emendamenti, e se vogliono una settimana in più gliela diamo, se vogliono bloccare tutto diciamo di no".
Poco prima
il presidente del Consiglio si era rivolto ai senatori della maggioranza sostenendo che "con il vostro sostegno garantite la fiducia e la maggioranza al Governo".
Quella del 2 settembre sarebbe la data proposta dal "dissidente" del Pd,
Chiti, garantendo a Renzi che i punti cruciali della riforma, come il Senato, verranno approvati adesso.
Una soluzione che sembra piacere al premier, anche se resta scettico sul
M5S che nel frattempo ha deciso di "scendere in strada, tra la gente, per protestare contro la riforma del Senato proposta dal governo". E' questa la decisione presa ieri dall'assemblea congiunta dei gruppi cinquestelle di Camera e Senato convocati da
Beppe Grillo.
Il ddl di riforma costituzionale riprende intanto oggi il suo iter a Palazzo Madama e i senatori si preparano alla maratona.