(Teleborsa) - "Il percorso ben definito per riportare
Saipem alla normalizzazione non è stato ancora concluso, ma abbiamo già creato le basi per la ripresa che ci porterà a realizzare tutto il potenziale dell'azienda nel medio periodo".
Così l'Amministratore Delegato della big petrolifera italiana,
Umberto Vergine, ha commentato i risultati del 1° semestre di Saipem da poco diffusi.
Risultati che hanno visto un
ritorno all'utile a quota 136 milioni di euro, che si confrontano con la perdita di 330 milioni messa a bilancio nel pari periodo del 2013, e
ricavi in crescita del 13,7% a quota 5,966 miliardi di euro. In forte miglioramento anche il
risultato operativo, a 293 milioni di euro rispetto al precedente passivo di 225 milioni, l'
Ebitda, che passa da 126 a 655 milioni di euro, e il
portafoglio ordini.
Nel corso del secondo trimestre del 2014 Saipem ha acquisito nuovi ordini per un totale di 9,232 miliardi di euro (3,913 miliardi nel corrispondente periodo del 2013), "un risultato eccezionale che ha riguardato le business unit di ingegneria e costruzione e in particolare l'offshore", spiega la controllata di
Eni.
L'
indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2014 ammonta invece a 5,104 miliardi di euro, con un incremento di 344 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2013 ma in diminuzione di 500 milioni di euro rispetto alla fine del primo trimestre 2014.
Unico neo, che ha portato il titolo Saipem sui minimi a Piazza Affari, è la
revisione al ribasso della guidance in quanto, spiega la società, "il 2014 sarà ancora un anno di transizione".
La precedente previsione di
ricavi tra 12,5 e 13,6 miliardi di euro, è stata fissata a circa 13 miliardi di euro. La forbice relativa all'
Ebit, previsto tra 600 e 750 milioni di euro è stata ristretta ad un livello compreso tra 600 e 700 milioni di euro, mentre l'
utile netto compreso tra 280 e 380 milioni di euro è ora previsto tra i 280 e i 330 milioni di euro.