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Anche la Libia nel mirino degli islamisti

Politica
Anche la Libia nel mirino degli islamisti
(Teleborsa) - Dopo l'Iraq, anche la Libia corre il rischio di prendere fuoco per mano islamista. Giunge notizia che i militanti islamici, dopo un'azioni militare, hanno preso il controllo della più grande base delle forze speciali a Bengasi e lasciato sul terreno almeno trenta morti.

I soldati "regolari" si sarebbero ritirati dalla base dopo pesanti bombardamenti, come riporta un alto esponente militare delle forza speciali libiche, Saiqa.

Gli scontri sono stati caratterizzati dall'impiego di aerei da caccia e razzi, mentre per tutta la notte si sono avuti scontri, con il tentativo da parte delle forza regolari di recuperare la base.

Due serbatoi del più grande deposito di carburante di Tripoli, che si trova a circa sei miglia dall'aeroporto, sono stati dati alle fiamme. Il governo libico è stato costretto a chiedere l'aiuto internazionale per spegnere il fuoco, dopo che le condizioni diventavano troppo pericolose per i vigili del fuoco.

L'ambasciata USA in Libia starebbe evacuando il suo personale diplomatico nel bel mezzo delle guerriglia. Diverso l'atteggiamento della diplomazia italiana che ha deciso di mantenere aperto i suoi uffici per aiutare i residenti italiani in Libia.

Bengasi è diventata l'epicentro dei combattimenti tra le forze governative speciali e la coalizione dei gruppi islamici, come il Consiglio della Shura e Ansar al Sharia.

Il Consiglio della Shura, Ansar al Sharia e le forze dell'ex Generale Haftar, presero parte alla coalizione che affiancò la Nato nel 2011, per rovesciare e uccidere ll'ex dittatore libico, Muammar Gheddafi. Ansar al Sharia, peraltro, è stato classificato come un gruppo terroristico da Washington, dopo l'attacco del 2012 al Consolato degli Stati Uniti a Bengasi, che provocò la morte dell'ambasciatore americano, Christopher Stevens.
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