(Teleborsa) - Allenta ancora l'inflazione italiana, a conferma dei
molti segnali di indebolimento visti nei mesi precedenti.
Secondo l'ultima rilevazione dell'ISTAT, che oggi ha rilasciato le stime preliminari, a
luglio l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi,
è sceso dello 0,1% rispetto al mese precedente, anche se
rispetto al luglio del 2013 si è verificato un aumento dello 0,1%.
Entrambe le variazioni sono
al di sotto delle stime degli analisti che avevano prospettato un +0,1% mensile e un +0,3% tendenziale.
Questo rallentamento, spiega l'Istituto di Statistica, è principalmente imputabile all'
ampliarsi della flessione su base annua dei prezzi degli energetici regolamentati.
Il
calo mensile è invece da ascrivere principalmente ai
forti ribassi dei prezzi della frutta fresca e dei vegetali freschi, su cui incidono fattori di natura stagionale,
e dei prezzi degli energetici regolamentati. A contenere questo calo sono i rialzi mensili dei prezzi degli energetici non regolamentati e dei servizi relativi ai trasporti, anch'essi influenzati da fattori stagionali.
L'
inflazione di fondo, calcolata al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, scende allo 0,6% dallo 0,7% di giugno. L'
inflazione acquisita per il 2014 è invece stabile allo 0,3%.
Per quanto riguarda il cosiddetto
carrello della spesa, ossia i prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto, si è verificato un calo dello 0,3% rispetto al mese precedente e una risalita dello 0,2% nei confronti di luglio 2013 (dal +0,3% registrato a giugno).
L'
indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA), infine, diminuisce del 2,1% su base mensile e fa registrare un tasso tendenziale nullo (era +0,2% a giugno). La flessione congiunturale è in larga parte dovuta ai saldi estivi dell'abbigliamento e calzature, di cui l'indice NIC non tiene conto.