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Delude il PIL del 2° trimestre. Siamo in recessione

Economia
Delude il PIL del 2° trimestre. Siamo in recessione
(Teleborsa) - Brutte notizie per l'Italia: la crescita sembra essere ancora lontana. L'Istat ha appena diffuso i dati sul Prodotto Interno Lordo (PIL) relativi al 2° trimestre dell'anno, che hanno evidenziato una contrazione superiore a quanto previsto dagli analisti.
In particolare il dato su base trimestrale ha registrato una flessione dello 0,2% mentre quello annuo dello 0,3%. Le attese viaggiavano tra il +0,1% e il -0,1%, quindi siamo decisamente sotto le previsioni.

Si parla ora di recessione tecnica, visto che tale risultato si aggiunge alla flessione dello 0,1% registrata nei primi tre mesi dell'anno.

Proprio ieri il premier Matteo Renzi ha cercato di rassicurare gli italiani, dichiarando: "vorrei dire agli italiani che possono fare le vacanze, le facciano con grande tranquillità. La situazione dell'Italia ancora non è quella che noi aspettavamo ma siamo nella direzione giusta. E' un po' come l'estate: non è che è arrivata quando volevamo, arriva un po' in ritardo, arriva non bella come ci aspettavamo, ma arriva".

Sull'argomento si era espresso anche il ministro dell'economia, Pier Carlo Padoan, spiegando in una intervista al Sole 24 Ore che "il quadro macroeconomico che si sta delineando in questi mesi e in queste settimane è molto più deteriorato di quello di qualche settimana fa e, naturalmente, l'obiettivo di riequilibri strutturali tiene conto dell'andamento del ciclo. L'Italia stenta a uscire dalla crisi perché ha accumulato ostacoli strutturali. Per riprendere a crescere non ci sono scorciatoie: dobbiamo rimuovere quegli ostacoli con riforme strutturali".

Intanto Goldman Sachs si è detta preoccupata per il nostro Paese. "Siamo sempre più preoccupati per l'Italia, dove nei mesi scorsi i dati sull'attività economica hanno continuato a sorprendere al ribasso e le riforme istituzionali e strutturali non sono ancora state messe in atto".
Fino a quando "la crescita economica non sarà ritornata, un aumento dei rendimenti dei Paesi core spingerà probabilmente gli investitori a chiedere rendimenti più elevati per i Btp, mentre tassi d'interesse più alti porteranno più grandi rischi economici e di credito", ha aggiunto infine la banca.
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