(Teleborsa) - Appena scaduta la tregua, al suo terzo giorno, diversi razzi sono stati sparati nel sud di Israele dalla Striscia di Gaza, come mossa seguita al rifiuto di Hamas a voler continuare i colloqui che i suoi rappresentanti diplomatici stanno conducendo al Cairo.
Un portavoce militare israeliano ha riferito che due razzi sono arrivati nelle campagne circostanti senza causare lesioni alle persone, prima della scadenza della tregua, conclusa alle 8:00 ora locale. Il gruppo militante di Hamas ha negato il lancio dei missili, rivendicato invece da un altro gruppo, di matrice jihadista, precisando che almeno dieci razzi sarebbero stati lanciati da propri militanti.
Una ripresa delle ostilità potrebbe prolungare ulteriormente un conflitto che, per dichiarazioni del Ministero della Salute di Gaza, avrebbe ucciso 1.868 palestinesi, la maggior parte dei quali civili.
Israele ha ritirato le truppe da Gaza il 5 agosto, dopo un'offensiva per neutralizzare il lancio di razzi palestinesi e distruggere i tunnel, utilizzati dai militanti di Hamas per organizzare gli attacchi in territorio israeliano.
Alti esponenti militari di Israele hanno accusato Hamas per gli attacchi di oggi, dicendo che aveva ripreso un "lancio di razzi indiscriminato", dopo la conclusione della tregua di 72 ore e che il sistema missilistico antiaereo israeliano, Iron Dome, ha intercettato un razzo sopra Ashkelon.
Israele sostiene che come fazione dominante a Gaza, Hamas può controllare il lancio di razzi anche da parte di altri militanti.