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Le occasioni perdute dell'Italia: fondi UE ancora da spendere a rischio

Economia
Le occasioni perdute dell'Italia: fondi UE ancora da spendere a rischio
(Teleborsa) - Più della metà dei fondi europei messi a disposizione dell'Italia, nel periodo che va dal 2007 al 2013 rischia di non essere mai messo a frutto, ma c'è di più, perchè allo scadere del 31 dicembre 2015, l'Unione non sarà più vincolata a erogare i fondi che aveva impegnato " per questo periodo.

Questo è l'allarme lanciato dall' Eurispes che snocciolando qualche numero spiega come dei 27,92 miliardi di euro stanziati dalla UE nel settennato 2007-2013, la spesa certificata operata dall'Italia e dai suoi Enti locali ammonta a 13,53 miliardi
Questo che significa che ben 14,39 miliardi di euro, devono essere spesi entro il 2015, pena il disimpegno automatico di tali risorse. Questa inefficienza di spese può rivelarsi tutt'altro che indolore, per il Bel Paese, - spiega ancora l' Eurispes- perché una volta trascorso il 31 dicembre 2015, l'Unione non sarà più vincolata a erogare i fondi che aveva impegnato per il periodo di bilancio 2007-2013".

Le motivazioni di questa inerzia sono da ricercare in "carenze di tipo organizzativo (mancata esecuzione dei progetti), inefficienze burocratiche, incapacità di presentare progetti valutati come appropriati.

"Difettucci" che il Paese rischia di pagare a caro prezzo visto che l'Italia vedrà svanire molti degli stanziamenti finanziari che le spettavano di diritto e che sarebbero stati molto importanti in questo periodo di contrazione dell'attività economica.

Analizzando poi le statistiche, il tasso di realizzazione del Programma di spesa dei fondi strutturali nel periodo 2007-2013, il quadro rimane "a tinte fosche " visto che l'Italia, che si distingue per la sua, tutt'altro che lusinghiera, incapacità nello spendere i fondi comunitari con un ritardo cronico" nei confronti degli altri Paesi membri, che vantano tassi di esecuzione decisamente più elevati del nostro.
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