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La Fed e l’amletico dubbio sull’economia USA

Economia
La Fed e l’amletico dubbio sull’economia USA
(Teleborsa) - Chi prende i dati sull’occupazione in maniera indiretta, passando dalla leggera limatura delle richieste di sussidi alla disoccupazione, è fuori strada, perché, comunque sia, la fila dei disoccupati è sempre lunga e resta la più lunga dal biennio di recessione 2007-2009.

Queste differenze di opinione puntano il faro su due punti di vista, nettamente diversi, dell'economia statunitense.

Attraverso uno si può dire che la crescita dei posti di lavoro è in aumento, insieme con l'inflazione, lasciando la Yellen, ora al timone della Banca Centrale degli Stati Uniti, in attesa di "imboccare la curva" e vedere meglio cosa c’è sul rettilineo della politica monetaria anti-recessione.

L'altro punto di vista mette nel mirino una fragile ripresa, che deve i suoi modesti guadagni ai tassi di interesse vicino allo zero, orientati dalla Fed.

Detto questo, si può assumere che i dati contrastanti letti sul mercato del lavoro USA, stanno dividendo gli osservatori dei trend economici, proprio adesso che la Fed sta pensando a quando dovrebbe iniziare ad aumentare i tassi, mai toccati dal 2006.

"La differenza di opinione è se abbiamo imboccato un percorso virtuoso con favorevoli segnali, anche se piccoli, per la ripresa economica, o se da qui siamo destinati a peggiorare. Però penso che con buone politiche e un po’ di fortuna, saremo in grado di fare un molto meglio", ha detto Edmund Phelps, professore alla Columbia University di New York e vincitore del premio Nobel 2006 per l'economia. "Il fatto di riuscire o meno, ovviamente, dipenderà dalle circostanze e dai cambiamenti nella struttura dell'economia".
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