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Libia, il vuoto di potere occupato dalle milizie islamiste

Politica
Libia, il vuoto di potere occupato dalle milizie islamiste
(Teleborsa) - Gruppi combattenti, formati da un'alleanza di milizie islamiste, ha detto di aver strappato il controllo dell'aeroporto internazionale di Tripoli ad una forza rivale, dopo settimane di scontri, che hanno provocato un massiccio esodo di stranieri, e gettato la Libia nel caos.

Il parlamento libico, a forte componente islamista, ha detto che riprenderà temporaneamente le sue sessioni, come riferisce l’agenzia statale Libia News Agency, una mossa che potrebbe gettare le basi per forti contrasti legislativi in mezzo a un vuoto di potere.

Gli scontri hanno devastato la Libia e vanificato gli sforzi profusi per rilanciare la produzione di petrolio come membro dell'OPEC, oltre ad oscurare le speranze per una transizione verso la democrazia.

L'annuncio della conquista dell'aeroporto, è stato dato dopo che aerei da guerra hanno bombardato l’aeroporto e le zone circostanti, uccidendo almeno 13 persone e ferendone altre 30, come riporta la tv indipendente, Al Nabaa.

Non è chiaro chi ci sia dietro l'attacco aereo, il secondo del suo genere in circa una settimana. Fajr Libia, una delle milizie islamiste che combattono a Tripoli, accusa l'Egitto e gli Emirati Arabi Uniti, di destabilizzare la Libia. Entrambe le nazioni hanno però negato il coinvolgimento.

Il portavoce del gruppo islamista Fajr Libia, Mohamed Ghariani, ha detto che la milizia aveva il controllo della maggior parte delle posizioni strategiche Tripoli, tra cui il Ministero dell'Interno, nei pressi dell'aeroporto.

La battaglia per conquistare l'aeroporto di Tripoli, in atto da mesi, contrappone le forze islamiche guidate dai combattenti dalla città costiera di Misurata, contro una milizia della regione nord-occidentale Zintan e dei suoi alleati. I militanti Zintan, che controllano l'aeroporto dal 2011, cioè dalla cacciata e l'uccisione di Muammar Gheddafi, sarebbero alleati con la fazione del generale Khalifa Haftar, che ha combattuto gli islamisti a Bengasi.

In tutto, più di 200 persone sono state uccise, mentre centinaia sono i feriti.
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