(Teleborsa) -
Israele e
Hamas hanno accettato congiuntamente un nuovo piano per un "cessate il fuoco", sempre mediato dalla diplomazia egiziana e con l’ennesimo tentativo di trovare una soluzione alla guerra che sta devastando Gaza da ormai sette settimane.
La tregua è stata annunciata del ministero degli Esteri egiziano e sarebbe iniziata ieri alle sette ora locale, tra le manifestazioni di esultanza degli abitanti di Gaza.
Rispetto alle precedenti impostazioni di eventuali accordi, questa volta nel piano di tregua egiziano predisposto per le parti, i valichi di frontiera tra Gaza e Israele si apriranno per far entrare i materiali per la ricostruzione e gli aiuti stranieri, mentre sono state estese le zone di pesca al largo della costa, davanti alla striscia. Le due parti riprenderanno i colloqui indiretti su "altre questioni" nei primi giorni del prossimo mese, quindi si presume che la tregua sia destinata a durare, a meno di violazioni unilaterali.
"Siamo arrivati a un accordo, ma non abbiamo ancora ottenuto in modo netto le nostre richieste", ha detto il ministro israeliano degli Affari Strategici,
Yuval Steinitz, confermando che il primo ministro
Benjamin Netanyahu ha accettato il cessate il fuoco.
Hamas, il gruppo militante che governa Gaza, aveva chiesto la fine del blocco iniziato nel 2006, dopo che il gruppo estremista ha vinto le elezioni palestinesi. Israele, invece, vorrebbe che i punti di ingresso nel paese, fossero sotto la supervisione di un paese terzo, per impedire il contrabbando di armi. E ha chiesto il disarmo di Hamas e altri gruppi militanti, anch’essi coinvolti nei colloqui per la tregua.