(Teleborsa) - Due
buontemponi, ingeneri dell’
Indiana Univercity, hanno avuto la brillante idea di provare a "scardinare" la sicurezza dell’elettronica di due automobili di serie molto note al pubblico americano, la
Ford Escape e la
Toyota Prius. Utilizzando un notebook e la rete wireless presenti, uno degli ultimi "must" tra gli optional delle automobili, sono riusciti ad accedere alla
centralina comandi che presiede al funzionamento della macchina e, come stereotipi dei ladri del futuro, ne hanno preso il controllo.
Il caso, non molto recente, ha suscitato l’interesse del
Pentagono, ovvero del ministero della difesa USA, che ha finanziato con
80 mila dollari i due professionisti informatici dell’Indiana, Charlie Miller e Chris Valasek, attraverso la Defense Advanced Research Projects Agency.
Si potrebbe obbiettare che la cosa non è di grande interesse dato che tutte le
autovetture sono ormai tutte dotate di un connettore standard con il quale un
computer può riconfigurare l’intera centralina dell’auto. Quello che però i due esperti americani hanno dimostrato è che chiunque abbia le capacità, trovandosi in un qualsiasi posto nelle vicinanze di un’autovettura dotata di
rete wireless, può entrare in uno dei nodi logici di cui è costituita l’
elettronica e governare qualsiasi funzione di bordo, dai sistemi di guida al clacson, dallo sterzo all'acceleratore, dai freni alle portiere; l'auto diventa così nient’altro che un'
automobilina radiocomandata pericolosamente alla mercé di inquietanti malfattori. Si può quindi dire che la finzione, quella dei
film di azione alla 007, è diventata realtà e forse è per evitare
epiloghi cinematografici che il Pentagono ha voluto capirne di più.
L’allarme, comunque, è stato lanciato,
Ford ha ammesso la vulnerabilità del suo sistema wireless, che si chiama
SYNC FORD, mentre Toyota ha negato problemi al suo sistema wireless
Safety Connect, ma ciò non toglie che si ricorrerà ai ripari ed anche in questo campo, come in tutto il mondo informatico, inizierà l’eterna lotta tra il bene ed il male, tra esperti di sicurezza e gli
hacker, col fine di garantire la protezione di tutti prima che far uscire le auto fuori strada non diventi un passatempo per quei "
mattacchioni" dei pirati informatici. Sembra anche, che Miller e Valasek abbiano la
soluzione al problema e stiano attendendo dalle case automobilistiche interpellate delle risposte. Non rimane che attendere la prossime
notizie sull'argomento, sicuri che nessuno potrà mai dissuadere i futuri acquirenti dal provare l'ebrezza di avere un'auto completamente
cibernetica grazie al sistema wireless.