(Teleborsa) - I governi dell'Unione europea hanno rallentato sul tema delle nuove
sanzioni da imporre alla Russia. Le hanno "messe in attesa" per almeno un paio di giorni, concedendosi più tempo per valutare l’efficacia della
tregua in atto in Ucraina, senza rischiare ulteriori ritorsioni da parte del Cremlino.
Il secondo pacchetto di sanzioni economiche contro la Russia è stata ritardato ieri a Bruxelles, dai 28 governi dell’euroblocco, che ha approvato le misure in linea di principio, ma non ha dato il via libera alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale per l'entrata in vigore.
Le nuove sanzioni, che dovevano essere pubblicate oggi, prevedono degli inasprimenti per quelle già in vigore, nei settori della difesa, dell’energia e nell’esercizio di attività finanziarie nell’UE.
"L'entrata in vigore con la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale avverrà nei prossimi giorni", ha detto il presidente dell'Unione europea
Herman Van Rompuy, in un comunicato ieri in tarda serata. "Questo lascerà il tempo per una valutazione dell'attuazione dell'accordo di cessate il fuoco e il piano di pace. A seconda della situazione sul terreno, l'UE è pronta a rivedere le sanzioni concordate, in tutto o in parte".
Dall’inizio del mese, il cessate il fuoco tra il governo ucraino e i separatisti filo-russi, ha sollevato la prospettiva di una tregua duratura, che sarebbe il più grande passo avanti per tentare di porre fine ad un conflitto che ha ucciso almeno 3.000 persone e inasprito le relazioni della Russia con i suoi ex nemici della Guerra Fredda.