(Teleborsa) -
Diversi paesi arabi si sono offerti di affiancare gli Stati Uniti nel bombardamento dei territori conquistati dallo Stato Islamico, nel nord dell’Iraq e in Siria.
Gli attacchi aerei pianificati per la Siria sarebbero
limitati alle forze jihadiste e non coinvolgerebbero le forze siriane fedeli al presidente
Bashar al-Assad, come riporta un portavoce del Dipartimento di Stato Usa. Nessuna dichiarazione invece sui componenti della coalizione che parteciperanno alla campagna aerea.
I funzionari del Dipartimento di Stato hanno espresso le loro dichiarazioni dopo il
viaggio di Kerry in Medio Oriente e l’incontro avuto con i ministri dei paesi dell’intera regione, a Jeddah, in Arabia Saudita. In tale riunione i ministri hanno deciso di
rafforzare il fronte di attacco verso lo Stato Islamico che il presidente
Obama ha delineato all’inizio del mese e per il quale non ha fornito ulteriori dettagli.
Kerry, durante il suo viaggio diplomatico, ha cercato sostegno dagli stessi governanti sunniti interessati al rovesciamento del regime di siriano di Assas, obiettivo peraltro condiviso anche dallo Stato Islamico.
La nascita e il consolidamento militare dello Stato Islamico, hanno portato però ad un radicale cambiamento dello scenario, con i
sauditi e gli altri leader della regione che vedono l’Isis come una concreta minaccia ai loro interessi. Motivo per cui sarebbe giustificata una piena adesione all’azione militare, ideata e coordinata dagli Stati Uniti.