(Teleborsa) - La tregua in Ucraina è stata messa alla prova
da continue scaramucce, alcune anche violente, tra le forze governative e i separatisti filo-russi, ma c'è da registrare anche che l'opposizione russa al governo di Putin, ha tenuto una marcia pacifista per protestare contro la politica del presidente verso il loro paese vicino.
Il governo di Kiev e i ribelli si sono scambiati accuse reciproche, per le continue violazioni del cessate il fuoco, anche dopo la decisione di creare una zona cuscinetto per evitare il contato tra le forze in campo. A Mosca e a San Pietroburgo le manifestazioni pacifiste si sono concluse senza gravi incidenti. Le stime, circa la dimensione della folla nella capitale russa, sono piuttosto incerte e variano dalle 5.000 persone, secondo misure della polizia, a 100.000, citate da
Boris Nemtsov, leader della protesta moscovita.
Gli scontri in Ucraina orientale, nelle roccaforti di Luhansk e Donetsk, sono stati numerosi e hanno davvero minacciato di ribaltare la situazione e rompere la tregua firmata lo scorso 5 settembre, ponendo momentaneamente fine al più sanguinoso conflitto del paese dalla seconda guerra mondiale, che lasciato sul terreno più di 3.200 morti e 8.000 feriti, secondo stime fatte dalle Nazioni Unite.
"Un cessate il fuoco duraturo rimane la chiave per il successo degli attuali sforzi, per raggiungere una soluzione politica sostenibile", ha detto l'Unione europea in una dichiarazione di oggi. "Tutti gli elementi del protocollo di Minsk e del presente accordo devono ora essere pienamente attuati, da tutte le parti."